Entrevistas y artículos de Oswaldo Payá sobre próxima visita del Papa a Cuba

EFE O. Payá: “Le recuerdo al cardenal Bertone que MCL y disidencia en general hemos luchado sin odio por esos espacios para todos los cubanos

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http://noticias.terra.es/2012/mundo/0323/actualidad/disidentes-cubanos-acogen-escepticos-las-declaraciones-del-cardenal-tarcisio-bertone.aspx

Por su parte, el líder del ‘Movimiento Cristiano Liberación’ (MCL), Oswaldo Payá, dijo a Efe que ‘ojalá que la visita del Papa sea otra contribución para ayudar al proceso de democracia aún bajo la represión’.

‘Pero le recuerdo al cardenal Bertone que el MCL y la disidencia en general hemos luchado sin odio por esos espacios para todos los cubanos y por un diálogo sin exclusiones’, recalcó.

Asimismo consideró que ‘las ultimas experiencias con (visitas de) personalidades del Vaticano en Cuba y de la propia jerarquía en La Habana, niegan no ya la participación sino hasta la existencia del movimiento disidente’ en la isla.

‘Si Bertone hubiera dialogado con nosotros alguna vez se lo hubiera explicado mejor’, agregó Payá, premio Sájarov 2002 del Parlamento Europeo.


Digamos NO al fraude del regimen que quiere secuestrar las misas del PAPA

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NO TENGAN MIEDO. Dìgamos NO al fraude del regimen que quiere secuestrar las mìsas del PAPA.

El partido comunista obliga a sus militantes a ir a esas misas y que actúen como gran brigada represiva organizada con ordenes de neutralizar toda expresión de libertad. La Seguridad del Estado colocara barreras para que los creyentes de cada municipio que vayan a esas misas queden atrapados sin moverse libremente y controlados por las brigadas del partido comunista. Están deteniendo y prohibiendo a disidentes ir a las misas. En la Habana y Santiago hay un estado de sitio no declarado. El régimen tiene miedo al pueblo y se prepara para echar en cara que es el partido comunista y no la iglesia el que llena las plazas. Temen que los cubanos se encuentren libremente con BENEDICTO, pero no podrán evitar la conexión de los corazones y mentes de los cubanos con la verdad que conocerán y les hará libres!

Pope’s Visit to Cuba: Historic Visit at Vital Time

2003-01-15

BY VICTOR GAETAN, REGISTER CORRESPONDENT HTTP://WWW.NCREGISTER.COM/SITE/ARTICLE/POPES-VISIT-TO-CUBA-HISTORIC-VISIT-AT-VITAL-TIME/

The leading Catholic democracy activist in Cuba, Oswaldo Paya, hopes to be present for the Pope’s visit. As the founder of the Christian Liberation Movement in the 1980s, he led a grassroots effort, the Varela Project, which collected approximately 25,000 signatures from Cubans requesting a referendum on basic liberties such as the rights to expression and association, free elections and free enterprise. Much of the movement’s leadership was jailed in 2003; Paya is under 24/7 surveillance by Cuban security operatives.

He confirmed that the communist government is aggressively trying to intimidate regime opponents. By telephone from Havana, he told the Register: “In a very nasty style, like the Cultural Revolution in China, police are using terror against families who cannot defend themselves, especially the Ladies [in White] and government dissidents. They are saying we are not allowed to go to the ceremony of the Pope.”

“But,” Paya continued, “the Pope is unity. The Pope is charity. This message is very important to us because God is our true liberation; and as we take risks for freedom, God is always reminding us that we have it, in us through him.”

Said Paya, “Everybody is doing his own best in the world, and the Catholics who don’t know each other — we are united; and the Pope is the sign of that unity.”

LA STAMPA Entrevista a Oswaldo Payá.

AOLO MASTROLILLI NEW YORK http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/446926/

I primi martiri cristiani dovevano somigliare a Oswaldo Payá Sardinas: rassegnati a sopportare qualunque destino, ma determinati a non abbassare mai la testa e rinunciare alla testimonianza della loro fede. Così, da oltre 20 anni, Oswaldo si oppone pacificamente al regime castrista. È il leader della dissidenza cattolica a Cuba, premio Sakharov per i diritti umani, candidato al Premio Nobel per la Pace e animatore del Progetto Varela, con cui aveva raccolto 25 mila firme per chiedere al Parlamento elezioni libere.

Alle finestre della sua casa dell’Avana ci sono le sbarre di metallo, perché quasi ogni notte i sostenitori del regime vanno ad aggredirlo con gli «actos de repudio», le manifestazioni ostili riservate agli oppositori. L’ultima volta che siamo stati a trovarlo, sul muro davanti alla sua porta avevano disegnato un enorme «gusano», un verme, l’appellativo con cui i fedelissimi di Castro insultano i loro avversari.

Alla fine della settimana prossima il Papa sarà a Cuba. Alcuni dissidenti hanno scritto una lettera per chiedergli di non venire, sostenendo che la sua visita verrebbe interpretata come un atto di appoggio al regime. Perché lei non l’ha firmata?

«Non me l’hanno neppure proposta – dice Paya al telefono – perché sapevano che era inutile. La visita di Benedetto XVI può essere sfruttata dal governo a fini politici, ma per noi cattolici cubani è un raggio di speranza. Un segnale di attenzione per il nostro paese, che darà coraggio a chi sta cercando di cambiarlo in maniera pacifica, per affermare libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani».

Lei ha chiesto di incontrare il Papa?

«Sì».

Cosa le hanno risposto?

«Che al momento non è possibile».

Perché?

«Penso a causa delle pressioni del regime».

Pensa, o lo sa?

«Alcuni giorni fa dei dissidenti hanno occupato una chiesa, per opporsi alla visita. Le autorità cattoliche locali hanno chiesto alla polizia di sgomberare gli occupanti. Io non ho partecipato, ma sospetto che sia stata una manovra del governo, organizzata proprio per mettere la Chiesa contro gli oppositori alla vigilia della visita. Infatti il regime dopo questo episodio ha detto che il Papa non deve vedere i dissidenti, e il Vaticano ha accettato».

È deluso?

«Dalla gerarchia cattolica cubana sì. In un paese come questo, i vescovi non avrebbero mai dovuto fare ricorso alle forze dell’oppressione, quelle che arrestano e maltrattano gli oppositori, per risolvere una crisi come questa».

E non è deluso anche dal Papa?

«È stata una crisi interna, che il Vaticano ha solo subìto. La differenza però è questa: noi abbiamo chiesto umilmente un incontro con Benedetto XVI, e se non avverrà, accetteremo senza discutere questa decisione. Il regime invece impone le sue condizioni e pretende che siano rispettate».

Lei andrà lo stesso a seguire la visita del Papa e a sentire le sue celebrazioni?

«Certo, e con gioia, come un fedele che va ad ascoltare il proprio pastore».

Cosa dovrebbe dire Benedetto XVI per aiutarvi?

«Non sta certamente a me suggerire le parole che deve pronunciare il Papa. Sarei ridicolo, oltre che irrispettoso, se lo facessi. Però non ho dubbio che il Santo Padre verrà ad annunciare il Vangelo, cioè la verità. E noi, a Cuba, abbiamo un bisogno immenso di verità».

La visita del Pontefice può favorire il cambiamento a cui lei ha dedicato la sua vita?

«Il Papa non è un politico. È un leader religioso, e aspettare da lui atti politici è sbagliato. Il cambiamento lo devono decidere e realizzare i cubani, per i cubani. Questa determinazione, però, deve nascere innanzitutto nei loro cuori, e io sono sicuro che Benedetto XVI parlerà ai cuori dei cubani. Eventi così ispirano e danno coraggio».

Dopo la malattia di Fidel e il passaggio dei poteri a Raul Castro, non sono cominciati dei cambiamenti a Cuba?

«In termini di repressione no. La dissidenza è perseguitata come e più di prima, forse proprio perché il regime teme che la situazione possa sfuggirgli di mano. Sul piano religioso, c’è più libertà di frequentare le chiese e le celebrazioni, ma a prezzo di un maggior controllo sulle istituzioni e sui fedeli. Sul piano economico ci sono state alcune aperture, ma riservate a pochi fortunati. Il risultato è che si è creata una ristretta classe di super ricchi, sempre più distante dalla grande maggioranza del popolo, che invece resta poverissima e senza opportunità per uscire da questa condizione».

Cosa dovrebbero fare i paesi occidentali democratici, come l’Italia, per aiutarvi?

«Esprimere una solidarietà concreta e convinta verso chi cerca di cambiare pacificamente questo paese. Da voi c’è ancora troppo romanticismo nell’atteggiamento verso il castrismo, che è solo un regime dittatoriale. Noi non chiediamo l’embargo, gli interventi militari o derive di capitalismo improntato solo all’egoismo. I cubani vorrebbero soltanto libertà, democrazia, e opportunità economiche, come voi. Per riuscire ad averle, però, abbiamo bisogno della vostra sincera solidarietà». 20 de marzo de 2012

O. Payá en R. Marti ” No garantías en la palabra del Régimen”

Prometieron no usar la violencia contra los opositores que estaban en la iglesia de la Caridad, y según los que estaban  alli,   la usaron, por  tanto, si prometieron no procesarlos ni represalias, hay que estar atentos”

lea y escuche declaraciones en http://www.martinoticias.com/content/sociedad_civil_condena_desalojo_iglesia_/9399.html

“Lo primero que quiero decir es que de ninguna manera pretendemos ni es   nuestra función erigirnos en jueces ni en comentadores de cada acontecimiento. Porque nosotros estamos dentro de Cuba reclamando y luchando por los cambios pacíficos, por la democracia. Para nosotros esto hay que verlo en su conjunto.

Creo que los protagonistas explicaran o tendrán ocasión de explicar a todos los que hemos estado expectantes, al pueblo de Cuba y al mundo como y porque hicieron esto. Repito no soy juez, pero ha sido y todavía es una situación confusa. Hablo en nombre de nuestro Movimiento y así esta en una declaración que hicimos  ayer, que es el gobierno cubano el que viola los derechos del pueblo, el que tiene cerradas las puertas del futuro el que nos niega la libertad y es al gobierno cubano y no a la Iglesia ha quien hay que reclamar.

Por otra parte decimos que el uso de la fuerza, y de la fuerza que no le puedo llamar publica sino que es la fuerza represiva que prepara actos de repudio, que detiene impunemente, arbitrariamente, con violencia a disidentes y ciudadanos en las calles. Nosotros deploramos esta fuerza represiva que  entro a la Iglesia  aunque haya prometido no emplear la violencia.

Según quienes estaban dentro de la Iglesia  haciendo protesta, acabo de escuchar sus testimonios, si fueron golpeados y maltratados. Eso lo deploramos. Además, si prometieron no usar la violencia ya la usaron, según los testimonios de los disidentes,  por lo tanto, si prometieron no procesarlos y no tener represalias hay que estar muy atentos porque no hay garantías de la palabra de este régimen. Y lo digo así,  en protección a esas personas a quienes no conozco pero que son cubanos son seres humanos. Las demandas de ellos son demandas de todo el pueblo, yo no creo que deban hacerse a la Iglesia y en un templo pero tampoco soy su juez.

Estamos escuchando en estos días previos a la visita del Papa, de Benedicto XVI, a quien nosotros esperamos con  el corazón abierto, muchas opiniones. Yo creo que es lógico que nadie puede negar que ha un pueblo que le falta la libertad y esta aplastado por un régimen que se niega  ha que  se abra una nueva etapa de la vida del pueblo, que es lo que queremos todos nosotros, el pueblo al que las circunstancias de la venida de este Pastor de la Verdad de la Sabiduría, de Su Santidad con todo lo que es y representa creo que para creyentes y no creyentes,  levante la mirada preguntándose ¿que va a ser de nosotros de nuestra vida? , ¿Hasta cuando va a continuar este régimen?

Este es nuestro problema,  eso no es politizar nada,  esta es nuestra vida y no creo que el Papa sea ajeno a eso. Por lo tanto yo creo que vamos ha tener que escuchar explicaciones, no porque las exijamos sino porque no hemos estado ajenos ha esta medida dramática, no somos ni vamos a ser jueces.  Llamados a reclamarle ha este gobierno, y no solo los disidentes sino todos los cubanos porque mientras la mayoría permanezca como observadores no vamos ha tener derechos y los que reclaman los derechos van a ser maltratados y aplastados físicamente porque espiritualmente no lo pueden hacer.

Por lo tanto esto llama a la reflexión de todo el pueblo y de que si queremos derechos tenemos que reclamarlos todos  porque es a todos a quienes nos faltan los derechos. La oposición si existe en Cuba porque si existimos, marginados, señalados, burlados, reprimidos, algunos encarcelados, muchos en el destierro. Es verdad que quizás no tengamos una mayoría visible que nos apoye porque la mayoría tiene miedo. No tenemos una mayoría visible pero luchamos por los derechos de la mayoría. Somos los que estamos luchando por los derechos de todos los cubanos,  aunque sean  tantos o no tantos, algunos, con mucha voz los que nos quieran despreciar.  Es todo lo que voy a decir”

Publicado: 16 Marzo 2012


“Yo también soy Iglesia, Nosotros también somos Iglesia.”

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Respuesta de Oswaldo Paya, Coordinador del Movimiento Cristiano Liberación, a las declaraciones arrogantes y ofensivas del representante en el Vaticano  del régimen totalitario que oprime a Cuba

Rechazamos rotundamente su expresión de que el régimen y la Iglesia hablan el mismo idioma. Nosotros rechazamos esta expresión porque la Iglesia somos el Pueblo de Dios. No sabemos a quien se refiere el representante de la Junta Militar, si se refiere al Cardenal, si se refiere a las revistas eclesiales que se publican en la Habana y tienen expresiones de apoyo al gobierno. Que ellos mismos expliquen. Pero la mayoría del Pueblo de Dios, laicos, religiosas religiosos, sacerdotes y Obispos no hablan el mismo idioma que el gobierno porque el idioma del gobierno es la mentira, la represión, la arrogancia, la falta de transparencia.

Esa declaración condicionando y amenazando a la Iglesia y a Su Santidad para que no se reúna con los opositores es el modo de operar que tiene el régimen para intimidar hasta los visitantes. Nosotros no vamos a emplazar a Benedicto XVI, nuestro Padre y Pastor, solo le hemos pedido que reciba a una representación de la oposición pero lo respetamos y respetamos su libertad. Denunciamos que este régimen durante toda esta etapa de preparación de la visita ha estado condicionando, amenazando  y finalmente en voz de su representante en el Vaticano lanza esta amenaza arrogante, esta intimidación y esta ofensa contra la disidencia, contra el pueblo de Cuba y contra la Iglesia, incluyendo a Su Santidad.

¡Todos cubanos, Todos hermanos y Ahora la Libertad!

Oswaldo Paya Sardiñas

Coordinador del Movimiento Cristiano Liberación

La Habana, 16 de Marzo de 2012.

MCL: Ni los templos ni las publicaciones de la iglesia o sus estructuras pastorales deben ser espacios para demandas políticas

– La Iglesia es de todos y somos todos, dentro de la libertad de los hijos de Dios que incluye la diversidad política de sus miembros. Por eso no es prudente que en sus templos, en sus cultos, en sus publicaciones y en sus estructuras pastorales o de otro tipo, se busquen espacios para demandas políticas aunque estas sean legítimas; ni que  nadie desde posiciones de ventaja, se apropie de la voz de la Iglesia en sus publicaciones y eventos para promover sus posiciones políticas a favor del Gobierno, ni para excluir en sus estructuras pastorales y actividades a los que luchan en la sociedad por los derechos y la libertad de los cubanos.

El gobierno de Cuba a través de sus agentes represivos ha enviado mensajes a nuestro Movimiento con la intención de intimidarnos y paralizarnos. El lenguaje utilizado por sus agentes ha sido el de siempre, que va de la amenaza mafiosa a las ofensas y chantajes más sucios.

Desde hace varias semanas la Seguridad del Estado ha  enviado turbas y elementos delincuentes, inclusive armados con cabillas y machetes,  para asediar las casas de líderes nuestros en Palma Soriano y en la ciudad de Santiago de Cuba. En esta última detuvieron y amenazaron al joven  Zeus Tercidor, conocido por su actividad de apostolado en la comunidad católica de Santiago de Cuba.

Agentes de la Seguridad del Estado han detenido y acosado a varios de nuestros líderes en el pueblo de Buenaventura en la provincia de Holguín. En esa provincia el líder del Movimiento Cristiano Liberación, Juan Carlos Reyes Ocaña, fue objeto también de maniobras por parte de supuestos opositores que le pidieron que fuera al Obispado. Cuando Juan Carlos llegó al lugar, comprendió que querían involucrarlo en una protesta contra la Iglesia, algo que rechazó inmediata y tajantemente.

El día 14 de Marzo dos mujeres fueron enviadas por la Seguridad del Estado a provocar a Rosa María Rodríguez Gil, madre del prisionero político Yosvany Melchor, condenado a doce años de prisión en una causa falsa. Estas mujeres acosaron a Rosa María en su propia casa, indagando sobre un posible vínculo o apoyo a las personas que estaban protestando dentro en la Iglesia de la Caridad en la Habana. Rosa María rechazó enérgicamente esta extraña provocación.

Minutos después aparecieron en su casa dos oficiales de la Seguridad del Estado ofendiéndola y amenazándola con graves represalias si continuaba vinculada al MCL y trabajando en el Proyecto Heredia.

Llamamos la atención  sobre las maniobras, infructuosas, de cuerpos represivos y otros elementos para involucrar a militantes del Movimiento Cristiano Liberación en protestas y actividades políticas que se realizan delante o dentro de las iglesias. Especial insistencia han tenido este tipo de provocaciones contra nuestro Movimiento ahora que estamos a pocos días de la visita de Su Santidad Benedicto XVI.

El propio día 14 de marzo oficiales de la Seguridad del Estado, citaron  a Ernesto Martíni Fonseca  para la Unidad de la Policía del barrio de Lawton. Ya allí, los oficiales amenazaron fuertemente a Martíni y le advirtieron que el Gobierno no va a permitir el desarrollo del Proyecto Heredia y afirmaron tener conocimiento de todos sus vínculos con Oswaldo Payá, amenazándole para que no visite más su casa. Martíni les afirmó que continuaría su lucha cívica no obstante las amenazas.

El Movimiento Cristiano Liberación denuncia este cerco y acoso constante contra sus miembros en todo el país; las maniobras que por Internet realizan aparatos de inteligencia usurpando la identidad de nuestros miembros para sembrar la división en la oposición; y la represión sistemática para impedir que se desarrolle la campaña por los cambios pacíficos definida en El Camino del Pueblo.

El Movimiento Cristiano Liberación declara:

Que deseamos y esperamos que esta situación producida porque algunos ciudadanos con el objetivo de demandar cambios políticos y derechos se han instalado pacíficamente en templos o han intentado hacerlo, se solucione sin represalias, prontamente, pacíficamente y mediante el diálogo.

Que la Iglesia es de todos y somos todos, dentro de la libertad de los hijos de Dios que incluye la diversidad política de sus miembros. Por eso no es prudente que en sus templos, en sus cultos, en sus publicaciones y en sus estructuras pastorales o de otro tipo, se busquen espacios para demandas políticas aunque estas sean legítimas; ni que  nadie desde posiciones de ventaja, se apropie de la voz de la Iglesia en sus publicaciones y eventos para promover sus posiciones políticas a favor del Gobierno, ni para excluir en sus estructuras pastorales y actividades a los que luchan en la sociedad por los derechos y la libertad de los cubanos.

Que es el Gobierno de Cuba y sólo el Gobierno quien niega los derechos a los cubanos y cierra las puertas de los cambios pacíficos. Por lo que es al Gobierno a quien van dirigidas nuestras demandas de cambios políticos, que son los únicos cambios que pueden abrir una nueva vida para nuestro pueblo. Por eso, aunque sabemos que Granma no publicará esta declaración, insistiremos en reclamar la libertad de expresión y la transparencia para Cuba, el reconocimiento del derecho de los cubanos a formar partidos políticos con toda la pluralidad y elecciones libres. Sólo así el pueblo de Cuba será libre y soberano, ese es nuestro objetivo indeclinable.

Oswaldo José Payá Sardiñas

La Habana 15 de Marzo de 2012


“El régimen cubano quiere secuestrar la Verdad”- Oswaldo Paya

Entrevista telefónica realizada a Oswaldo Paya, Coordinador del Movimiento Cristiano Liberación, en La Habana,  desde el Circulo de Corresponsales Extranjeros de Madrid.  (Martes 12 de marzo de 2012). Transcripción MCL.

Oswaldo Paya: La seguridad del estado ha saboteado el número telefónico de mi esposa por donde ustedes  iban ha llamarme…  aparece como llamada rechazada pero nosotros no hemos rechazado esta llamadas de ustedes de la cual estábamos pendientes  para participar en este conversatorio entre amigos. Pero bien podemos salir adelante.

Estamos aquí,  dispuestos a escuchar sus preguntas y a abrir esta ventana ha el mundo, para que se sepa que dentro de Cuba estamos luchando pacíficamente por la libertad y mantenemos la esperanza de que los cambios que quiere el pueblo sean logrados. Así que adelante, ustedes preguntan y opinan… Y yo también.

Periodista: Preguntarle,  Oswaldo,  por el desarrollo de los últimos acontecimientos en la isla, sobre su organización y la gente que intenta luchar por los derechos humanos y saber también de perspectiva al futuro muy próximo si hay esperanzas de que la visita del Papa sea un poco una buena ocasión para promover esos temas y para abrir la sociedad.

O. Paya: La esperanza la ponemos en nuestra lucha, incluso por eso esperamos que en la vivita de Su Santidad que viene a ver al pueblo de Cuba, pueda hablar con libertad,  que pueda hablar como Mensajero de la Verdad. Tengo que decirles que el régimen mantiene las puertas cerradas  al cambio, mantiene la represión y su discurso imperturbable ideologizado comparado con los discursos de la revolución cultural y del estalinismo por lo tanto no vemos intención de buena voluntad en el gobierno, ojala la tuvieran para hacer una apertura. Ayer por primera vez se  habló de manera oficial, es decir por los medios informativos oficiales, únicos permitidos en Cuba sobre la visita del Papa. El mensaje atreves del periódico Granma, donde como siempre tratan de hablar a nombre de todo el pueblo diciendo que, y cito textualmente,  “nuestra nación lucha por la dignidad la libertad la independencia la solidaridad el bien común y por conquistar toda la justicia”. Nosotros decimos, es verdad que nuestra nación lucha por esos valores por esos ideales que el gobierno esta impidiendo. Por tanto Su Santidad va a encontrarse un pueblo con el corazón abierto y un gobierno que le cierra las puertas  de salida al futuro de libertad a ese pueblo. La esperanza la tenemos pero en nuestra propia lucha y esperamos a Su Santidad con nuestro corazón abierto porque los políticos que han venido a Cuba no tienen una palabra para el pueblo y creemos que el Papa si viene ha hablar con el pueblo.

Periodista: Cree que estamos en un periodo mas de cierre con el tema de las detenciones de los últimos tiempos o si logros aunque sean someramente cosméticos.

O. Paya:  Yo creo que después de la conferencia del partido comunista y durante la propia conferencia el gobierno cubano, es decir, el grupo de poder, la oligarquía militar que gobierna nuestro país  toco el techo y  recomenzó con todo el viejo discurso ideológico , con sus consignas  nuevamente en un país de ricos y pobres . Han hecho cambios que son una verdadera vitrina donde se exacerba mas el “cuentapropismo” de quienes tienen grandes residencias  y manejan miles de dólares  porque han sido los beneficiados del régimen durante más de medio siglo y pueden poner restaurantes de lujo en sus casas. Pero hablemos de la mayoría, de la mayoría pobre. ¿Quien es la mayoría pobre en Cuba? Paradójicamente en el “Estado de los trabajadores”   los trabajadores son postergados, son los mas pobres. El salario de un mes no les alcanza para la comida de tres días o una semana o para vestir a sus hijos. Entonces esa es la gran división la gran desigualdad que el gobierno cubano esta instalando después de 53 años de totalitarismo comunista instalando ese capitalismo salvaje dentro del totalitarismo, a lo que llamamos nosotros el comunismo salvaje. Eso deja al pueblo con gran insatisfacción, con una gran frustración en vísperas del cambio. Por eso el gobierno reacciona con actos de repudio estilo fascista-comunista, reacciona con mas  epítetos  y ofensas descalificadoras contra quienes luchamos por los derechos humanos, con detenciones arbitrarias, con presión sobre la Iglesia, presiones permanentes punto as pinto ha todas las estructuras de la Iglesia aunque se reconozca en la isla la  “libertad de culto”. Por lo tanto creo que este pueblo clama por los cambios verdaderos, clama por la reconciliación, clama por la vida, y el  gobierno  esta desarrollando otra etapa del régimen, la etapa del comunismo salvaje. Los que tienen privilegios también en el momento de la reconversión de sus privilegios se quedan con todas las ventajas y la mayoría trabajadora, la mayoría desocupada se queda sin oportunidades y en la pobreza. Hay que hablar de esta situación, de la injusticia social porque es el gobierno cubano quien ha engañado al mundo, ha silenciado al pueblo cubano y ha engañado al mundo hablando de la justicia social cuando este es un país de privilegiados con todo el poder y de pobres sin derechos y sin voz.

Periodista: Oswaldo, podría comentarnos sobre el caso de Yosvani  Melchor Rodríguez

O. Paya: Son muchos los casos contra nuestras hermanas, las damas de blanco en varias provincias. También en Guantánamo donde han hecho un acto de repudio gigantesco, grotesco durante tres días contra una familia indefensa contra la familia del activista pacifico Rogelio Tabio. Cientos de personas, llevaban estudiantes de madrugada, inclusive les daban alcohol, ron,  ha quienes se prestaron a estas bajezas. Los espectáculos fueron verdaderamente bochornosos  para castigar a una familia con ofensas, con piedras y finalmente las tropas especiales de la policía asaltaron la casa llevando preso al padre de la familia que aun esta preso y lleva más de 12 días en huelga de hambre.

Yosvani Melchor es el hijo de  Rosa María Rodríguez  Gil, una militante del Movimiento Cristiano Liberación. Es un joven de 29 años. Su madre fue capturada por la Seguridad del Estado por pertenecer a nuestro Movimiento. Capturada quiero decir citada, detenida para  ser amenazada y chantajeada. Esta mujer sencilla y de mucho valor se ha comportado con mucho coraje defendiendo sus ideales negándose a cooperar con el régimen. Por esto la Seguridad del Estado le dijo que su hijo pagaría las consecuencias y que podrían  encarcelarlo. Esto fue en marzo de 2010.  Yosvani Melchor fue arrestado unos días después. Le inventaron una causa (pueden encontrar datos de la farsa  judicial en nuestra pagina www.oswaldopaya.org ) condenando a este joven a 12 años. Un joven que ha pasado la mayor parte de sus estudios en escuelas especiales por ciertas limitaciones  mentales. Es un abuso  y cuando se dice que el régimen cubano es un estado policiaco nosotros decimos es mucho mas,  es mucho mas que esto. Los que mandan son dueños de los tribunales, de los medios de comunicación,  de las fiscalías,  de la policía, de los hospitales,  de  los medios de transporte, y utilizan de manera abusiva todos estos recursos contra una mujer indefensa para secuestrarle a su hijo y condenarle en un juicio inventado por  ellos mismos.  ¿Que es lo que ocurre?  Que los medios de difusión  dentro y fuera de cuba silencian esto y yo tengo que decirlo con  la misma libertad. Los que incluso critican al régimen, los que lo denuncian fuera de Cuba no hablan de Yosvani Melchor Rodríguez y silencian a esta victima del régimen.  Es  la mas alta condena conque  se ha castigado  en los últimos años  por motivos político, incluso no siendo Yosvani un disidente político, luego de nuestros hermanos de la causa de los 75, solo porque el régimen no soporta que una mujer sea valiente y tenga dignidad. Entonces la castiga de la manera más cruel, encarcelando a su hijo.

Periodista: Muchísimas gracias Oswaldo por su testimonio. De nuestra parte, de todos los corresponsales que estamos aquí le enviamos un abrazo muy fuerte

O. Paya: Muchas gracias a todos por abrirme esta ventana. Solo quiero añadir que esperamos a Su Santidad con respeto y con amor y le decimos  “Cuba somos todos los cubanos “.  Esperamos que el Papa tenga la libertad de decir lo que quiera, pero al mismo tiempo denunciamos que el gobierno presiona a la jerarquía de la Iglesia católica cubana para que Su santidad solo vea a quien el gobierno quiere.  Nosotros defendemos nuestra libertad pero también defendemos la libertad de Su santidad Benedicto XVI porque lo dice el evangelio “Conoceréis la Verdad y la Verdad los hará libres” y el régimen cubano quiere secuestrar la Verdad. Un abrazo para todos ustedes.

Publicado: 15 Marzo 2012 

Oswaldo Payá y Antonio Diaz (MCL) en radio Agenda Cuba 4 marzo 2012 “El Papa viene como un familiar, como un amigo”

Escuche a Oswaldo Payá y a Tony Díaz

Oswaldo Payá  y Antonio Diaz   (MCL) participa en el   programa de radio Agenda Cuba, conducido por Tomas Rodriguez el 4 de marzo de 2012, donde se abordó el tema de la visita del Papa Benedicto XVI a Cuba

“No se debe trasladar la responsabilidad de la solucion  de los problemas de Cuba a la persona del Papa .

“Pero no se puede convertir la visita del Papa en una cortina de humo,   el gobierno no debe condicionar esta visita”

“No se debe politizar la visita del Papa pero tampoco puede servir para que los cubanos callen”

“Los cubanos no vamos a ser libre  hasta que todo el pueblo no de su pequeño /gran paso para exigir sus derechos”

“Esperamos al Papa con el corazon abierto, reavivara la esperanza, pero la suerte del pueblo de Cuba ( y asi dice el MCL) y tambien dijo Juan  Pablo II -ustedes los cubanos son los protagonistas de vuestra propia historia-

“La visita del Papa reavivará nuestra esperanza, entonces levantemos la mirada para ver que SI tenemos la posibilidad de LIBERACION”

“En Cuba hay represión , con visita o sin visita del Papa”

Publicado: 15 Marzo 2012 

El regimen juega con maniobras y provocaciones y aumenta represion antes de la visita de BENEDICTO XVI

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ultimos tweets  de oswaldo paya

Oswaldo Paya ‏ @oswaldopaya

. El regimen juega con maniobras y provocaciones y aumenta represion antes de la visita de papa

Oswaldo Paya ‏ @oswaldopaya

TAVIO no tiene delito, su casa fue saqueada por tropas antimotines y le detuvieron. Ya son 12 dias sin comer, vida pelìgra Liberenlo ahora!

Oswaldo Paya ‏ @oswaldopaya

ROGELIO TAVIO lleva ya 12dias detenido en huelga de hambre.

Oswaldo Paya ‏ @oswaldopaya

Detenido en municip manuel tames GUANTANAMO RAUL MARTINEZ despues que asediara su hogar 24h violento acto de repudio

Oswaldo Paya ‏ @oswaldopaya

Hoy dia de la prensa cubana denunciamos que lleva secuestrada 53 años por regimen y convertida en medio de…http://fb.me/1yC5DxeY4

Oswaldo Paya ‏ @oswaldopaya

hoy mientras esperamos a BENEDICTO con amor reclamamos: TRANSPARENCIA PARA CUBA#cuba

Oswaldo Paya ‏ @oswaldopaya

La verdadera prensa cubana es LA PRENSA INDEPENDIENTE que defiende la verdad y los derechos humanos#cuba

Oswaldo Paya ‏ @oswaldopaya

Hoy dia de la prensa cubana denunciamos que lleva secuestrada 53 años por regimen y convertida en medio de opresion#cuba

Oswaldo Payá Sardiñas: The Faith of a Layman Committed to His Time

Oswaldo Payá (ACIPRENSA): Cubanos desean palabras de esperanza y libertad

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http://www.aciprensa.com/noticia.php?n=36321

LA HABANA, 13 Mar. 12 / 07:05 pm (ACI).- “Cuando a un pueblo le falta la libertad, nadie puede evitar que el mensaje religioso le haga pensarla y desearla, porque la libertad es un don divino”, afirmó el coordinador del Movimiento Cristiano Liberación (MCL), Oswaldo Payá, al señalar que se espera del Papa Benedicto XVI palabras de esperanza, porque los cambios políticos en Cuba son responsabilidad de los cubanos.

En diálogo con ACI Prensa, Payá Sardiñas criticó la falta de derechos y el cautiverio que por décadas vive Cuba bajo el régimen comunista de los hermanos Fidel y Raúl Castro. Sin embargo, señaló que “no se puede condicionar lo que el Papa tiene que decir” cuando llegue a la isla.

“Yo no voy a poner palabras en la boca del Papa. Lo que tenemos es una actitud de escucha y yo creo que los cambios en Cuba son responsabilidad de nosotros los cubanos y no es justo ni tampoco sano que se cree la expectativa de que el Papa y su discurso va a ser lo que produzca los cambios políticos en Cuba. Pero sí esperamos un mensaje de esperanza”, expresó.

Oswaldo Payá es uno de los líderes de la disidencia pacífica que busca la transición de Cuba a la democracia. Para ello promueven el Proyecto Varela que reclama para los cubanos los derechos de libertad de expresión, de prensa, la libre asociación, elecciones libres, entre otros.

LA HABANA, 13 Mar. 12 / 01:05 am (ACI/EWTN Noticias).- El líder del Movimiento Cristiano Liberación (MCL), Oswaldo Payá, confirmó que han pedido un encuentro privado con el Papa cuando visite Cuba, sin embargo, afirmó que en el caso que no haya audiencia seguirán proclamando “bienvenido Benedicto XVI, los cubanos te esperamos”.

En diálogo con ACI Prensa, Payá aclaró que no es intención del MCL emplazar a los obispos para que se dé un encuentro con el Papa, sino que “lo pedimos con mucha humildad”. “Pero en cualquier caso, lo encontremos privadamente o no, seguimos diciendo ‘bienvenido Benedicto, te esperamos, este es un pueblo que te ama y tú eres el pastor de la verdad’”, expresó.

El líder disidente dijo que el Santo Padre tendrá el encuentro más importante cuando pise suelo cubano, porque “es el encuentro con todo el pueblo de Cuba sin exclusiones, porque ese es su espíritu”.

Sin embargo, señaló que los obispos “tienen la responsabilidad de no dejarse presionar, de no dejarse condicionar, de no permitir que se les coaccione para que el Papa pueda tener contacto con toda la diversidad que hay en nuestra sociedad y no solo con lo que el Gobierno permita”.

Indicó que “Benedicto XVI es el padre de todos los cubanos, también de los que estamos enfrentados al Gobierno por amor a nuestro pueblo y no por odio a nadie, y a nuestro padre no se le puede engañar”.

En ese sentido, dijo creer que es posible el encuentro privado con el Papa, pero aclaró que como disidencia no van a hacer lo mismo que hace el régimen de los hermanos Castro. Payá recordó que la Iglesia en Cuba siguió evangelizando en medio de la persecución comunista, “no se vendió ni entregó, sino que se mantuvo junto al pueblo y junto a la Iglesia Universal”.

Por ello, indicó, “tiene que ser libre también para decirle a nuestro padre ‘bienvenido, aquí tiene a todos los cubanos de toda la diversidad y también de la disidencia que es parte del pueblo”.

Sin embargo, reiteró que la intención del MCL no es emplazar, sino pedir y esperar, y en todo caso, seguirán difundiendo la visita del Papa Cuba como lo hacen desde el exterior a través del grupo de Facebook “Esperando a Benedicto XVI”.

Oswaldo Payá: “Sería muy hermoso que Benedicto XVI declare Venerable al P. Varela” (aci/ewtnprensanoticias)

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“El P. Félix Varela trae su voz muy actual a Cuba porque vivimos bajo un régimen que constantemente está tratando de justificar la negación de la libertad de las personas, la negación de los derechos civiles y políticos, supuestamente en defensa de la independencia nacional y de la soberanía; y el P. Varela, como lo conocemos aquí en Cuba, nos enseñó que no hay pueblo soberano si las personas no son libres, si no se les respeta la dignidad, si no se respetan todos sus derechos

Oswaldo Paya.

http://www.aciprensa.com/noticia.php?n=36296#.T14PbuHONwc.facebook

“El Papa es portador del mensaje liberador del Evangelio”-Entrevista a Regis Iglesias, portavoz del MCL

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Entrevista de Alberto Roa (Radio Ritmo Getafe) a Regis Iglesias, portavoz del MCL.

.No podemos hablar de cambios cuando las carceles continúan llenas.

.Unas horas antes en una plaza el pueblo rumano apoyaba a Chauchescu.

.El Papa es portador del mensaje liberador del Evangelio.

http://www.ivoox.com/ritmo-informativo-20-audios-mp3_rf_1097627_1.html

“La responsabilidad de lograr la liberación, los derechos y los cambios en Cuba es nuestra!”- O.Paya

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“Yo no aspiro, ni nuestro Movimiento ha que Benedicto XVI haga un discurso político. Hay hermanos nuestros en la oposición católicos y no católicos, protestantes, no creyentes que tienen su opinión y la han expresado inclusive en documentos, medios de prensa sobre la visita del Papa.

Tienen todo el derecho y yo lo respeto. Eso no quiere decir que haya una división en la oposición alrededor de la visita del Papa porque creo que la oposición esta unida en lo que tiene que estar unida que es en los reclamos por los derechos ha la libertad y la democracia para el pueblo de Cuba. Es eso lo que nos define y ahora viene Benedicto XVI, verdad que en medio de esta situación de opresión, pero viene a visitar al pueblo de Cuba, viene a visitar a la Iglesia que vive en Cuba y que ha vivido bajo la persecución, intento de descristianizacion. La Iglesia que ha evangelizado y ha servido al pueblo de Cuba como parte de pueblo.

Todo el mundo conoce cual es la experiencia de la Iglesia de Cuba que no es una experiencia de poder sino que es una experiencia de servir y de evangelizar aun en la persecución. Creo que no corresponde fijarse expectativas políticas ni tampoco trasladar a Su Santidad, a Benedicto XVI la responsabilidad de lograr la liberación, los derechos y los cambios en Cuba que es nuestra.”

Oswaldo Paya

(en Radio Marti)

http://www.martinoticias.com/audio/audio/5655.html

El mejor visitante que hemos tenido en 13 años, pero apenas se habla de él

Del mejor visitante que hemos tenido en 13 años, aun no se le habla al pueblo de Cuba, que no sabe mucho de su mejor amigo: BENEDICTO. PASTOR DE LA VERDAD. ESPERAMOS LA VERDAD QUE NOS LIBERA. QUE NOS HACE LIBRES. LEMA: CRISTO ES LA VERDAD, CRISTO ES LA LIBERTAD!

Grupo de facebook ESPERANDO A BENEDICTO https://www.facebook.com/groups/320339154667819/

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